George, illuminato dal sentire
Abita il mago la casa sull’altopiano
George col falso amore della gioventù
Spalanca labbra colorate al nudo uragano
Promette alla valle d’essere generoso
E dipinge nel cielo una fiaba di luce
Il gabbiano intanto canta la sua storia
Ritrovando nel passato il dolore e la tristezza
George col falso amore della gioventù
Spalanca labbra colorate al nudo uragano
Promette alla valle d’essere generoso
E dipinge nel cielo una fiaba di luce
Il gabbiano intanto canta la sua storia
Ritrovando nel passato il dolore e la tristezza
Il fiume gli riporta il raggio disperso
E la pietra invoca a suo nome la pace
Il fuoco sorride all’ombra del pensiero
Il gioco stimola una moribonda fantasia
George abbraccia il sogno del vero dio
Sedendo sul trono accanto al ragno
Stringe nella mano una quercia felice
Ed entra nel magico segno del perdono
Un volto tutto nuovo regna ora nel battito
L’aquila sorride al giorno che cammina
La stolta strada si sposta e fugge via
George ammira placido le stanze del sudore
Calpesta l’orrido profumo del vincitore
Con un solo sguardo uccide l’aspide del canto
Divorando bocche fameliche col cervello
Il bacio arriva improvviso e tenero
Mentre già pensavo d’essere senza vita
Muove allora una mano incerta verso l’estate
Sfiora il viso illuminato dal sentire
E senza chiedere per sé nient’altro che amore
Stringe al petto triste il ritrovato sole
E la pietra invoca a suo nome la pace
Il fuoco sorride all’ombra del pensiero
Il gioco stimola una moribonda fantasia
George abbraccia il sogno del vero dio
Sedendo sul trono accanto al ragno
Stringe nella mano una quercia felice
Ed entra nel magico segno del perdono
Un volto tutto nuovo regna ora nel battito
L’aquila sorride al giorno che cammina
La stolta strada si sposta e fugge via
George ammira placido le stanze del sudore
Calpesta l’orrido profumo del vincitore
Con un solo sguardo uccide l’aspide del canto
Divorando bocche fameliche col cervello
Il bacio arriva improvviso e tenero
Mentre già pensavo d’essere senza vita
Muove allora una mano incerta verso l’estate
Sfiora il viso illuminato dal sentire
E senza chiedere per sé nient’altro che amore
Stringe al petto triste il ritrovato sole
(Poeta anonimo molisano)