venerdì 27 febbraio 2009

Luce ed Ombra.

"...ed il silenzio mi costringe all’ascolto di me stessa e, poiché il mondo interiore non tace mai, a volte in caduta libera, a volte volando, io mi attraverso, nei pensieri, nei sentimenti, nelle sensazioni e nelle emozioni…ed ho scoperto che i miei vissuti sono spesso controversi. Sento l’amore ma provo anche la rabbia, mi viene spontaneo di aiutare e poi mi sembra che mi stiano buggerando, voglio fidarmi ma subito s’insinua in me il sospetto. Mi sorge allora il dubbio e mi domando:
Ma insomma chi sono veramente io? Forse, quel che doniamo agli altri, in termini di amore, di fiducia e quant’altro, rappresenta ciò che noi vorremo, invece, ricevere?"

giovedì 26 febbraio 2009

Impero Romano.

L'Aquila fu simbolo dell'Impero Romano e stemma delle sue Legioni e Flotte. Ogni Legione possedeva la sua Aquila dorata posta in cima ad una asta nell'atto di stringere tra gli artigli strali o fulmini che con l'aquila simboleggiavano il potere militare. D'altronde, l'Aquila presso i romani era considerato uccello sacro, divino, messaggero di Giove.

mercoledì 25 febbraio 2009

Costellazioni scomparse: ANTINOO...(Animula Vagula Blandula)

Le immagini che seguono sono tutte raffigurazioni di antiche costellazioni. La Costellazione che ci interessa, riferendosi al simbolo dell'Aquila, è Antinoo, in latino Antinous, situata vicino all'Equatore Celeste.Antinoo era il giovane amante dell'Imperatore Adriano (Animula Vagula Blandula, i versi più famosi dell'Imperatore), annegato in Egitto e divinizzato dopo la sua morte, tanto che una città venne intitolata a suo nome nel luogo dove il giovane morì: Antinopoli. La costellazione appare per la prima volta nel mappamondo di Gerardus Mercator nel 1551.

Antinoo portato dall'aquila.

La costellazione fu ordinata dall'Imperatore Adriano, il quale volle che il nome del suo amato, già riscattato in vita dalla condizione di schiavo, fosse impresso nel Cielo per l'Eternità.

Antinoo trasportato in volo dall'aquila (simbolo di Roma Imperiale), stretto nei suoi forti artigli, non deve essere confusa con la figura di Ganimede, che nella mitologia greca, viene rapito da un'aquila per ordine di Zeus.




ANIMULA VAGULA BLANDULA

piccola anima smarrita e soave
compagna e ospite del corpo
ora t’appresti a scendere in luoghi incolori,
ardui e spogli
ove non avrai più gli svaghi consueti .
un istante ancora
guardiamo insieme le rive familiari
le cose che certamente non vedremo mai più…
cerchiamo d’entrare nella morte a occhi aperti…
Adriano

martedì 24 febbraio 2009

COSTELLAZIONE DELL'AQUILA.

La Costellazione dell'Aquila è una delle 48 Costellazioni indicate da Tolomeo, oggi le costellazioni ufficiali sono 88.
Si trova vicino all'Equatore Celeste. Ben osservabile fra giugno e novembre. Nell'emisfero Nord, soprattutto, nei mesi estivi.

Denominata anche Altair, in arabo Aquila, come la sua stella più luminosa, appunto, Altair, dodicesima stella del cielo per luminosità. Dista solo 17 anni luce dal nostro pianeta e se si trovasse al posto del Sole la sua luce sarebbe abbagliante, 10 volte più forte della nostra stella.




Costellazioni confinanti:

Freccia, Ercole, Ofiuco, Serpente, Scudo, Sagittario, Capricorno, Acquario, Delfino.

NEBULOSA DELL'AQUILA.

Nebulosa dell'Aquila. Dista 7000 anni luce dalla Terra. Scoperta nel 1745 da Charles Messier.
Fa parte della Costellazione del Serpente. La Galassia di appartenenza è la Via Lattea. Visibile da Maggio a Settembre da entrambi gli emisferi.Costellazioni confinanti da Est in senso orario:
Corona Boreale, Boote, Vergine, Bilancia, Ofiuco, Ercole, Aquila, Ofiuco, Saggittario, Scudo.

lunedì 23 febbraio 2009

L'ala.

Meraviglioso particolare di ala caduta...ma cosa è un'ala staccata dal proprio corpo? E' solo uno strumento privato della sua funzione, solo un simbolo...che ricorda un po' l'oblio, la dimenticanza...

sabato 21 febbraio 2009

LA VERA COSCIENZA.


CHE LA TUA COSCIENZA POSSA ESSERE ISPIRATA,
NON PRECONFEZIONATA.

venerdì 20 febbraio 2009

L'Araba Fenice, simbolo della rinascita.

UCCELLO SACRO DAL MERAVIGLIOSO PIUMAGGIO E DALL'ASPETTO DI UN'AQUILA REALE, VIVEVA PER CINQUECENTO ANNI, ALLO SCADERE DEI QUALI SI COSTRUIVA UN NIDO A FORMA D'UOVO, COMPOSTO DA UN INTRECCIO DI RAMOSCELLI PROFUMATISSIMI: MIRTO, INCENSO, SANDALO, CEDRO, CANNELLA, MIRRA. QUINDI, IVI SI LASCIAVA MORIRE BRUCIATA DAI LEGNI INFUOCATI DAL SOLE, INCANTANDO COL SUO CANTO CHI AVEVA LA FORTUNA D'ASCOLTARLA. POI, DOPO AVER SPRIGIONATO CONSUMANDOSI UN INTENSO PROFUMO, DALLE SUE STESSE CENERI NASCEVA UNA LARVA CHE, SCALDATA DAL SOLE, CRESCEVA IN FRETTA, DIVENENDO UNA NUOVA SPLENDIDA ARABA FENICE.

che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo appressa
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce.
(Inferno XXIV, 107-111)

martedì 17 febbraio 2009

Terre selvagge...



Planiamo liberi, il mondo sotto di noi, / verso le rapide, senza timore. / Noi due, insieme.




Persa, nelle paurose terre selvagge. / La nebbia è la mia sola compagna. Ho freddo. / Sono sola, completamente sola.




E ritrovare la strada, verso il sereno / e tornare di nuovo a planare. / Cercando te.

sabato 14 febbraio 2009

Vocazione iniziatica dell'autodidatta...

Mareschi, "L'autodidatta"
"Tante parole dette e ascoltate all'Università finivano per inaridire ogni voglia di sapere i lui, mentre costruire con le proprie mani rinvigoriva il suo intelletto e lo rendeva felice."

(Il libraio di Amsterdam, AMINEH PAKRAVAN, pag 193)

venerdì 13 febbraio 2009

Apprendimento del linguaggio dei simboli e magia...solo per pochi...


"Noi scriviamo per gli INIZIABILI EFFETTIVI, la cui ambizione è quella d'iniziarsi DA SOLI ai misteri, dedicandosi al lavoro dello spirito che è indispensabile a questo scopo.
Ci si può istruire nelle cose profane ascoltando gli insegnanti: ma nell'Iniziazione è diverso. Il vero segreto rimane sempre incomunicabile: non può venire mormorato da una bocca a un orecchio. Per possederlo, bisogna arrivare ad assimilarlo spiritualmente, scoprendolo dentro noi stessi.
La scoperta avviene attraverso la mediazione dei simboli, che diventano eloquenti per il pensatore autonomo, il cui pensiero si ridesta alla vista muta delle cose, senza attendere lo stimolo della parola umana. Poiché il sapere viene inculcato, nelle scuole, con grande spreco di parole, noi siamo ormai disabituati a pensare. Le cose non ci dicono più nulla, e noi rimaniamo storditi davanti ad esse. Sappiamo leggere soltanto ciò che è scritto in caratteri alfabetici e non riusciamo più a discernere il significato di un'immagine: è il trionfo della lettera morta, vittoriosa sullo spirito. Per imparare a pensare, chiudiamo i nostri manuali e fuggiamo il rumore della parola.
Il silenzio istruisce il disepolo degli antichi saggi che si dedicarono a decifrare i geroglifici dell'ideografia naturale. Per loro, ogni forma diventava espressiva, e il disegno più semplice suggeriva visioni profonde."

(Oswald Wirth)

domenica 8 febbraio 2009

L'Aquila, simbolo della massima elevazione spirituale...


L'aquila, simbolo di elevazione spirituale, è quindi animale psicopompo che accompagna le anime verso la dimora celeste.

Già presente come simbolo spirituale nel contatto Cielo Terra nella civiltà Sumera, Greca e Romana, con la conversione di Costantino, l'aquila diventa il simbolo del trionfo del Cristianesimo sul Paganesimo.

E' interessante vedere come le credenze Orientali e Occidentali influenzino nell'imaginario individuale e collettivo il simbolismo legato all'aquila, rafforzandone, appunto, l'immagine di contatto tra Cielo e Terra: l'aquila che solca le altezze, uccello del sole, simbolo di luce e fuoco, messaggera di Zeus, uccello di Dio, nella sua evoluzione simbolica diventerà simbolo di forza interiore terrena che sconfina nella massima elevazione spirituale in Aquila Christus, ossia, il Redentore, il Risorto dal sepolcro, Glorioso e Vittorioso.

giovedì 5 febbraio 2009

Simbolismi religiosi dell'aquila: Cattolicesimo.


La Sacra Quadriga, il misterioso cocchio di Dio, condotto (visione di Ezechiele e ripresa dall'Apocalisse) da quattro esseri viventi che hanno sembianza: di un uomo, di un leone, di un bove e di un’aquila, rappresenta i quattro vangeli.

Quello di Matteo fu simboleggiato nell'uomo alato o angelo, perché il suo Vangelo inizia con l'elenco degli uomini antenati di Gesù Messia.
Quello di Marco fu simboleggiato nel leone, perché il suo Vangelo comincia con la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, popolato di bestie selvatiche.
Quello di Luca fu simboleggiato nel bove, perché il suo Vangelo comincia con la visione di Zaccaria nel tempio, luogo del sacrificio di animali come buoi e pecore.
Quello di Giovanni il Battista fu simboleggiato nell'aquila, l'occhio che fissa il sole, perché il suo Vangelo si apre con la contemplazione di Gesù/Dio: "In principio era il Verbo ed il Verbo era Dio..." (Gv 1,1).

martedì 3 febbraio 2009

L'Aquila d'Anime...

"Aquila d'anime" Gustave Doré


Parea dinanzi a me con l'ali aperte

la bella image che nel dolce frui

liete facevan l'anime conserte;

(Divina Commedia, Paradiso, Canto XIX)