lunedì 21 dicembre 2009

Spegnimi...

Rosa rossa, Salvador DalìTanto a lungo i miei sensi 
furono assopiti, 
che m'ero preoccupata e,
avevo, addirittura, scomodato Afrodite,
affinché un barlume di vita 
si accendesse nel mio ventre 
oramai sordo a qualsiasi richiamo: 
Ti prego, mia divina, ascoltami.
Non è possibile che io sia divenuta 
insensibile al desiderio e che, anzi, 
addirittura, io senta una fitta 
di dolore al solo pensiero d'accogliere 
in me Amore. 
Aiutami, ti prego. 
Trascorse del tempo, poi, 
una notte, 
un giovane uomo mi venne in sogno e 
mi baciò. 
A quel tocco io mi sentii pervadere 
da una scossa d'energia che 
divampò nel mio ventre: 
non riuscivo a credervi, io
ero ancora capace di provare emozioni, 
di desiderare.
 E così fu anche nella realtà: 
un estate di fuoco. Ora è inverno, 
fa freddo, ma 
quel fuoco non si è spento, 
io lo alimento ogni istante 
gelosamente ed aspetto 
di liquefarmi, con TE.

domenica 8 novembre 2009

mercoledì 15 luglio 2009

domenica 7 giugno 2009

Giove, la sua freccia, la sua aquila...il suo spirito gioviale che protegge la psiche indifesa ed in accrescimento dalla vanagloria.

Tarocchi del Mantegna
"Nei Tarocchi del Mantegna, Giove è raffigurato come un re, la sua aquila proprio sopra la testa. Anziché un fulmine tiene in mano una freccia, e sotto di lui, sul terreno, giacciono dei soldati sgominati. Giove è seduto all'interno di una mandorla, una figura geometrica ottenuta dall'intersezione di due cerchi, e dentro la mandorla, proprio sotto i suoi piedi, c'è un fanciullo, a quanto pare protetto da Giove.
Questo ritratto di Giove del tempo di Ficino, rivela lo spirito gioviale. Le due sfere di spirito e materia s'incontrano nel regno intermedio, lo spazio della mandorla che è lo spazio contenitore della psiche. L'aquila di Giove, come c'informa Ficino in diversi punti, rappresenta la sua stretta connessione con il sole e la sua autorità su tutti gli esseri; ma, come il fulmine o la freccia, l'aquila rappresenta anche la capacità di Giove di attraversare la distanza fra terra e cielo. Fissata questa regione intermedia, il fanciullo, la parte indifesa e in accrescimento della psiche, è protetto e le minacce delle fantasie eroiche sono accantonate.... Quando il lavoro della cultura è compreso nella sua dimensione psicologica, cioè come un lavoro della psiche e da parte della psiche, allora un incontrallato spirito di combattività e di eroismo hanno mano libera. Il nazionalismo sostituisce l'interesse per la società umana: denaro ed energia entrano in progetti il cui scopo è superare i poteri o i misteri della natura, ma senza alcuna intenzione di profondità. ... Se ci dedichiamo alle attività culturali avendo in mente l'anima (memoria) - a costo di dipingere il nostro oroscopo sul soffitto della camera da letto in modo da non dimenticare - l'anima sarà nutrita dai magici adescamenti che abbiamo fatto. Se tutta la cultura fosse un magico adescamento o una divina seduzione, allora l'anima riceverebbe tutta la cura di cui ha bisogno e noi non soffriremmo della separazione fra mente e corpo. ... Forse quello di cui abbiamo bisogno, fra i processi della psiche, è la mandorla di Giove dove i due cerchi s'incontrano. ...non dobbiamo trascurare il significato comune della parola gioviale... clima gioviale, al tempo stesso, seducente e magico."
(Pianeti Interiori, T. Moore)

venerdì 5 giugno 2009

Posseduti dalla certezza dell'incombenza del destino...

Dalì, DESTINO

“Fin da principio avvertii la presenza del destino, come se la vita fosse un compito da assolvere assegnatomi dal fato: ciò mi dava un intimo senso di sicurezza, che, sebbene non potessi mai trovarne ragione in me stesso, mi s’imponeva da sé. Non ero io ad avere questa certezza, era essa a possedermi.” (Jung)

mercoledì 3 giugno 2009

La forma compiuta del nostro destino...


"Moira? La forma compiuta del nostro destino, i suoi contorni. Il compito che gli dèi ci assegnano e la porzione di gloria che ci consentono; i limiti che non dobbiamo oltrepassare e la fine stabilita per noi. Moira è tutte queste cose." (Mary Renault, Il re deve morire)

martedì 2 giugno 2009

Destino e coincidenze...


"Come sempre accade quando imbocchiamo la strada segnata sul libro del destino, una serie di coincidenze mi aiutò a realizzare i miei piani."

(Isabel Allende, PAULA)

venerdì 29 maggio 2009

Universo, immaginazione...attrazione...

Secondo Marsilio Ficino, neoplatonico del Rinascimento, ognuno di noi dovrebbe tenere in casa un'immagine dell'Universo. Io lascio questa... da guardare con gli occhi della vostra immaginazione.
"L'immaginazione è l'inizio di tutte le attrazioni." (Albert Einstein)

giovedì 21 maggio 2009

Quando l'amore chiama, seguitelo...

Amore e Psiche
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché l'amore, come v'incorona così vi crocifigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà sin dove si avvinghiano alla terra.

Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.

Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete, ma non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da sé stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
poiché l'amore basta all'amore.

Quando amate non dovreste dire: "Ho Dio nel cuore.", ma piuttosto, "Io sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.

L'amore non vuole compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia alla notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.
(Kahlil Gibran - IL GIARDINO DEL PROFETA)
Ringrazio l'amica UPUPA per avermi suggerito questo brano.

domenica 17 maggio 2009

OBLIO...



Sento che sei parte di me.

E mi chiedo chi tu sia,

Per esser sempre presente nei miei pensieri,

Anche in quelli non pensati.

Sei una di quelle idee che arrivano da sole,

Improvvise;

Sei una ventata d'aria fresca

In una calda serata d'estate e,

In me, tu sei una presenza

Che suscita immagini, emozioni:

La nostalgia

Di ciò che non può essere dimenticato...

E l'immensità

D'un sentimento caduto nell'oblio.

(Marina 17 maggio 2009)

martedì 12 maggio 2009

"O' coronata di viole, dolce, divina, ridente Saffo."


A ME PARE UGUALE AGLI DEI

A me pare uguale agli dei
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.

(Saffo)

L'amore che trascende ogni cosa...


L'amore è spazio tempo misurato dal cuore.

(Marcel Proust)

venerdì 8 maggio 2009

Quanti e sincronicità...

"Ampliamo la nostra coscienza"







giovedì 7 maggio 2009

Pegaso...

O mitico Pegaso
Estro dei poeti,
Ti chiamo
Vieni da me,
Fammi montare in groppa
E vola, vola libero
Più in alto che puoi.
Nulla alimenta più la mia penna,
Eppure, le immagini
Si susseguono veloci
Nella mia mente,
Come mai era accaduto prima,
Ed un insolita sconosciuta energia
Mi pervade, ma io
Non so adoperarla.
Ti prego,
Conducimi a quelle altezze
Dove tutto è profondo e sottile.
Permettimi di ascoltare
La musica ed il Canto degli Dei,
Affinché io ne sia ispirata.
Poi, riconducimi alla mia casa
Da coloro che amo.
(Marina, 2009)

mercoledì 6 maggio 2009

Preghiera all'Angelo Custode.

Io ... (nome e cognome),
Ti invoco o Spirito Divino,
Spirito di Forza, di Saggezzza e di Luce,
Essere possente che rifletti
la Grandezza dell'Altissimo!
Io Ti chiamo per congiungermi al Tuo Splendore!
Vieni in mio aiuto ed assistimi
durante questa giornata sulla Via della salvezza,
impregna la mia anima del medesimo
divino amore che in Te arde perenne,
guidami costantemente
con la Tua Intelligenza,
concedimi le armi necessarie per combattere
e vincere i miei nemici spirituali.
Guida i miei passi
sul sentiero della Verità,
che intendo percorrere
abbandonandomi con fede alla Tua Volontà.
O Verbo Divino, che Ti sei degnato
d'inviarci i Tuoi Santi Angeli
per dirigerci e proteggerci,
consentimi di beneficiare
delle loro Opere e delle loro Virtù
e d'essere difeso da ogni pericolo
visibile ed invisibile
in tutte le ore di questo giorno.
Fa che possa meritare di pervenire
alla conoscenza di questo Santo Angelo Custode
che veglia su me secondo la Tua Volontà
e al quale sono affidato per
la Tua Divina Misericordia.
Io Ti domando questa grazia
in nome del Tuo Preziosissimo Sangue,
Segno e Sigillo della Tua Inesauribile Grazia.
AMEN +
Nome dell'Angelo: IEIAIEL (questo è l'Angelo della mia fascia dello Zodiaco)


(Preghiera dei ROSA+CROCE)

lunedì 4 maggio 2009

Il Tarocco è un essere.



"La maggior parte degli autori di libri sui Tarocchi si limitano a descrivere e analizzare una carta dopo l'altra, senza immaginare il mazzo nel suo insieme. Invece, il vero studio del significato di ciascun Arcano comincia con una disposizione coerente di tutti i Tarocchi: da ogni dettaglio, per quanto piccolo, partono linee di unione che toccano tutte le 78 carte. Per comprendere i molteplici simboli bisogna avere visto il simbolo finale, che compone la totalità di tutti quanti, un Mandala. Secondo C. G. Jung, il Mandala è una rappresentazione della psiche, la cui essenza ci è ignota: le forme rotonde in genere simboleggiano l'integrità naturale, mentre le forme quadrangolari rappresentano la presa di coscienza di tale integrità. Per la tradizione induista il Mandala, simbolo dello spazio sacro centrale, altare e tempio, è insieme un'immagine del mondo e la rappresentazione del potere divino. Un'immagine di condurre chi la contempla all'illuminazione... Seguendo questo pensiero mi sono posto di ordinare i Tarocchi come se volessi costruire un tempio. In tutte le tradizioni il tempio sintetizza la creazione dell'Universo, visto come l'Unità Divina esplosa in tanti frammenti. Osiride, rinchiuso in una cassa dai nemici invidiosi e dal fratello Seth, viene scaraventato nelle acque del Nilo, mutilato, fatto a pezzi e poi risuscitato dal soffio di Iside. Simbolicamente, gli Arcani dei Tarocchi sono una cassa dove è stato depositato un tesoro spirituale. L'apertura della cassa equivale a una rivelazione. L'impegno iniziale consiste nell'unire tutti i frammenti fino a ricostruire l'unità... Si parte da un mazzo di carte, si mesolano gli Arcani che poi vengono distesi su una superfice, vale a dire si fa a pezzi il Dio. Poi li si interpreta, riunendoli in frasi. Il lettore iniziato (Iside, l'anima) riunisce i pezzi nella sacra ricerca. Il Dio resuscita, non più nella dimensione immateriale ma nel mondo materiale. Così si compone una figura, un Mandala, che consente di vedere i Tarocchi nella loro interezza, con un solo colpo d'occhio.
L'idea che le carte non siano state concepite una per una, come simboli separati, ma come parte di un'unità, non mi è venuta di punto in bianco. E' stato un lungo processo partito da intuizioni nebulose fino a giungere, col passare degli anni, a scoperte che di certo erano la prova della volontà di unione di questo "essere" che è il Tarocco."
(Alejandro Iodorowsky, LA VIA DEI TAROCCHI - Feltrinelli)



"Antichissimo gioco di carte i Tarocchi rappresentano un intero mondo di simboli, d'interpretazioni e d'insegnamenti esoterici ... Per quanto concerne gli Arcani Maggiori, il loro significato è stato interpretato come un vero percorso iniziatico. L'apparato simbolico di tali carte è vastissimo (colori, riferimenti numerici e cabalistici, astronomici, alchemici), e non può essere racchiuso in nessuno schema poiché in tal modo si snaturerebbero elementi che invece vogliono essere liberi e universali. In questi schemi potrebbero comparire molti archetipi essenziali e le carte non si lasciano mai completamente comprendere, così come i grandi simbolismi archetipici: "Si direbbe che dagli archetipi della trasformazione siano discese anche la serie d'immagini dei Tarocchi." (Jung)" ... la loro portata iniziatica è vastissima e per questo il loro significato deve essere decriptato; ogni messaggio simbolico è apparentemente oscuro per due motivi essenziali: affinché il messaggio arrivi solo a colui il quale è degno di riceverlo (perché iniziato, puro di cuore, perché ha compiuto il lavoro su sé stesso), e per proteggerlo con apparente oscurità. Le lame o Arcani rivestono sia un significato singolo sia multiplo interagendo gli uni con gli altri; tutti i Tarocchi sono legati da fitte corrispondenze, così come tutto è legato magicamente. Riguardano la vita e il destino, le vicende e le aspettative degli esseri umani; contengono la storia universale di ciascuno. Sono lo specchio delle energie che percorrono la nostra anima, nel cui riflesso si scopre magicamente tutto ciò che siamo e vorremmo essere."
(Definizione 1049. DIZIONARIO DELL'INCONSCIO E DELLA MAGIA, Gabriele La Porta - Sperling & Kupfer))


giovedì 30 aprile 2009

domenica 26 aprile 2009

Scienza e filosofia...verso l'Uno...

Dalla Fisica della Relatività alla Fisica dell'Assoluto... esiste un'Unica Dimensione...

La concezione neoplatonica dell'amore è quella che vede l'amore come un percorso dell'essere umano che può portarlo all'Assoluto.

venerdì 24 aprile 2009

Preghiera a Iside la dolce...

AIUTAMI A RITROVARE LE PARTI DISPERSE


O Regina del Cielo,
O Benedetta Iside
O Madre Celeste,
Tu che in ogni tempo sei Salvatrice
dell'umana specie
Tu che nella Tua grande generosità
Porgi aiuto ai mortali
Tu la cui bocca, Madre, sa pronunciare gli
incantesimi
Nutrimi,
Abbi cura di me e confortami.
Aiutami a ritrovare le parti disperse
della mia personalità spirituale,
come hai cercato e ritrovato le parti disperse
del Tuo Sposo Divino.
Sorreggimi nelle avversità
Proteggimi con il Tuo amore Benevolo
Guidami verso la Tua Luce
Tutto il Creato Ti venera e T'invoca
O Regina del Cielo
O Benedetta Iside
O Madre Celeste.
(Da Iside, Promessa di immortalità, di Ada Pavan Russo, ed. Coop. Librai)

mercoledì 22 aprile 2009

James Hillman video... La conoscenza si crea così come vengono creati i sogni?

"... Se vogliamo comprendere cosa conosce l'Anima dobbiamo fare riferimento alle Immagini dei Sogni?...
...La conoscenza non la conosciamo a meno che non la immaginiamo come un'alba che sorge dall'Inconscio...
...La conoscenza dell'Anima non è una conoscenza di dati di fatto ma uno stato dell'essere...la conoscenza ed il sapere si dissolvono all'interno della loro ombra...
...ho cercato dentro me stesso, ho fatto una ricerca dentro me stesso ed ho fatto domande a me stesso...
L'Anima così come la Natura desidera nascondersi...
...Noi non conosciamo la Psiche...e comunque la Psiche non pare essere disponibile al Logos...
...Sappiamo di non sapere ma vogliamo sapere...
...La conoscenza non viene concessa tanto facilmente...è un vivere senza sapere...
...Lo studio della Morte è il metodo fondamentale per comprendere l'Anima."

lunedì 20 aprile 2009

...più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare... vola da me... e se mi sognerai dal cielo cadrò.

...vagavo per i campi del Tennessee,

come vi ero arrivato chissà:

più veloci di aquile i miei sogni

attraversano il mare.


Sognami

il sogno è un appuntamento per noi...

...

...vola da me...

...cattura il vento in un veliero

e ritorna da me

che sogno solo questa mia nostalgia.

...solo noi che siamo atomi lontani

qualsiasi sogno che ti porti da me,

sognalo!




...e se mi sognerai dal cielo cadrò

e se domanderai da qui risponderò

e se tristezza e vuoto avrai da qui cancellerò...

....

...sognami sono nuvola

sono vento e nostalgia

sono dove vai...

...e se mi sognerai quel viso riavrò

...

sono il tempo che consola...

POST CORRELATI:

http://wwwlacontinentale.blogspot.com/

http://lapenisolaincantata.blogspot.com/2009/04/anima-mia.html

mercoledì 15 aprile 2009

...le penne dell'anima...


"Uno dei modi per venire a patti con queste forze è l'Immaginazione Attiva... / possiamo entrare in contatto e dialogare direttamente con le immagini divine. Questo approccio riconosce che Dio è veramente in noi. Non sull'Olimpo o nell'Alto dei Cieli, ma in noi. / Nella Filosofia Perenne di Aldous Huxley, studio riguardante i grandi mistici, viene riferito, basandosi sui loro scritti, che la presenza divina vene percepita con un'inconsueta sensazione di calore corporeo. / Una vivida esperienza della presenza. / La presenza del potere diventa come l'ago della bussola che orienta il cammino. Non ha niente a che vedere con l'altezzosità, perché le cose che riguardano questo potere sono solo le più elevate o le più semplici che si possano immaginare, ma ciò che le accomuna è che fanno venire i brividi... la pelle d'oca si manifesta in modi molto diversi: mi coglie del tutto di sorpresa... lo spuntare delle penne dell'anima..." (Liberamente tratto da IL CORPO E L'ANIMA, Kreinheder)

domenica 5 aprile 2009

Se avessi ali...

Se avessi le ali
porterei nei cuori un petalo d'amore
per arrivare nell'amore universale
quello che mette serenità,
agli affanni...

Io sono stanco solo di percepirli.
Ali di pace,
ali d'amore...

(Rosario Naddeo, 5 aprile 2009)

sabato 4 aprile 2009

Se avessi ali...


SE AVESSI ALI


Se avessi ali d'aliante

svanirei in un istante

inghiottita dal profondo

che circonda il mio mondo.


Se avessi ali di angelo

le regalerei a chi non sa sognare

per far loro ammirare

quanto bello sia sperare.


Se avessi ali di falco

inebriata di libertà

volerei lontano ad ammirare

il cielo che il mare bacia

e nell'invisibile sprofondare.


Se avessi ali di fata

volerei da te

e ti terrei le mani

ed insieme sognare

per l'eterno avverare.


(Calliope, 3 aprile 2009)

venerdì 3 aprile 2009

Se avessi ali...


E voi, amici miei, ditemi, cosa fareste se improvvisamente vi ritrovaste con un paio d'ali?
Io...
SE AVESSI ALI
Se avessi ali di gabbiano
giocherei con la spuma del mare
e il mio lido sarebbe là dove
il vento in volo mi possa cullare.
Se avessi ali di farfalla
cercherei un giardino segreto,
il mio letto sarebbe un fiore
e il mio riparo un petalo vellutato.
Se avessi ali di aquila
allora, sorvolerei la grande acqua
e costruirei il mio nido là dove
i sogni si lasciano svelare.
Ma se avessi ali di nuvola
allora, io sarei ovunque
e tornerei a dimorare là dove
l'anima mia possa rimetter piume...
...per ricominciare a volare
e, con nuove ali, ancora una volta,
tornare a sognare.
(Marina, 3 aprile 2009)

mercoledì 1 aprile 2009

ESOPO: L'aquila e lo scarabeo.

Un giorno oramai lontano, un’aquila inseguiva una lepre. La lepre, impaurita, rivolse le sue suppliche al solo essere che il caso le pose sott'occhio: uno scarabeo. Questo le fece animo e, quando vide avvicinarsi l’aquila, cominciò a pregarla di non portargli via la sua protetta. Ma quella, piena di disprezzo per il minuscolo insetto, si divorò la lepre sotto i suoi occhi.
Da allora, lo scarabeo, tenace nel suo rancore, non perdette più di vista i nidi dell’aquila. Così, appena questa deponeva le uova, lui aspettava che lei si allontanasse per salire al nido in volo, quindi, le faceva rotolare e le rompeva.
Un giorno, cacciata da ogni parte, l’aquila, uccello sacro a Zeus, si rifugiò presso il dio e lo scongiurò di trovarle un luogo sicuro per covare. Zeus le concedette di deporre le uova nel suo grembo. Ma quando lo Scarabeo se ne accorse, fece una pallottola di sterco, si levò a volo e, giunto sopra il grembo del dio, la lasciò cadere. Zeus, per levarsi di dosso lo sterco, s'alzò di scatto e, inavvertitamente, buttò a terra le uova, rompendole.

Da allora, si dice che: "Nella stagione in cui compaiono gli scarabei, le aquile non covano".

Questa favola insegna a non disprezzare nessuno, perché nessuno è tanto debole da non essere in grado, un giorno, di vendicarsi.

lunedì 30 marzo 2009

Spirito elevato...


"Voi guardate in su, quando cercate elevazione.

E io guardo in basso, perché sono sopraelevato.

Chi di voi può insieme ridere ed essere elevato?

Chi sale sui monti più alti

ride di tutte le tragedie e tragicommedie".


Zarathustra, Del leggere e dello scrivere.

sabato 28 marzo 2009

Impietoso Trilussa sulla natura umana...


L' INGEGNO

L'Aquila disse ar Gatto:
- Ormai so' celebre.
Cór nome e có la fama che ciò
io me ne frego der monno: tutti l'ommini
so' ammiratori de l'ingegno mio! -
Er Gatto je rispose:
- Nu' ne dubbito. Io, però,
che frequento la cucina,
te posso di' che l'Omo ammira l'Aquila,
ma in fonno preferisce la Gallina...

(Trilussa)

venerdì 27 marzo 2009

Un'aquila per amica...

LACRIME di COMMOZIONE

giovedì 26 marzo 2009

L'aquila Reale.


Vola nel mio libero corpo
un’aquila in un volo reale
dal profondo cielo in oro calante.
Il mio fantasma in teschio d'osso guarda immobile
quello che sogna accade
avvolto in un manto d’avvoltoio in pelle sciamanica
con i suoi occhi scintillanti di luce sensibilmente chiusi
in una collana di scintille in smeraldi
il mio essere selvaggio
ha gia avvistato la sua preda in basso.

(Vincenzo Capitanucci)

mercoledì 25 marzo 2009

Prometeo e la sua aquila...

Il Titano Prometeo, per aver rubato il fuoco agli dei e averlo recato agli uomini, fu fatto incatenare da Zues sulla cima del Caucaso e un'aquila, secondo quanto nella Teogonia racconta Esiodo, "gli rodeva il fegato immortale" che "gli cresceva durante la notte tanto, quanto durante il giorno intero ne divorava l'uccello".
Nel mito di Prometeo divorato per un tempo indeterminato dall'aquila, si manifesterebbe l'intuizione greca della connessione tra atto creativo e sofferenza. Prometeo ci appare un rappresentante del genere umano. E' la sua trasgressione che attiva l'invidia degli dei e l'invidia degli dei significa la sofferenza degli uomini. Certo, sembrerebbe consigliabile che gli uomini se ne stessero al di qua della trasgressione, ma se ciò accadesse essi non avrebbero il fuoco e sarebbero condannati all'oscurità dell'inconsapevolezza. Nella logica del mito, diversamente, solo costellando l'invidia divina si arriva al fuoco della creatività. Ciò significa che gli dei ci ascoltano là dove decidiamo di trasgredire. Del resto è proprio all'atto di trasgressione che va riferito il termine "Titani". Secondo quanto nella Teogonia racconta Esiodo, infatti, è Urano che li ha generati a chiamarli in questo modo perché "diceva che essi col tendere troppo avevano commesso un orribile fatto"...il tendere oltre misura suona appunto in greco titaìnein... L'uomo nasce a questa costellazione in cui al tendere troppo fa riscontro la sofferenza.

(Carotenuto)


...per uscire dall'oscurità bisogna tendere al di là: della nostra sofferenza, della nostra diversità e della nostra malattia.

lunedì 23 marzo 2009

RINASCITA...vita nuova.

L'UCCELLO di FUOCO

FORZA PER VIVERE...


Una domenica mattina, non molto tempo fa, a Cape Kennedy, in Florida, tre uomini entravano lentamente nella cabina di una strana navicella spaziale fissata ad un razzo gigante. Mentre il mondo intero guardava affascinato, cominciò il conto alla rovescia per la navicella Columbia.
Mai prima di allora una navicella spaziale era decollata dalla Terra, aveva orbitato intorno ad essa e poi vi era ritornata. Fu necessario un enorme quantitativo di energia per rendere possibile tale impresa.
Dopo il decollo iniziale, il Columbia raggiunse l'altitudine di 304 km, viaggiando intorno al globo a 27.458 km orari. In totale compì 113 orbite in 7 giorni; fu una delle più grandi dimostrazioni di potenza che il mondo avesse mai visto.
I giornalisti paragonarono la navicella ad un'aquila. Ma non era un'aquila. Era solo un grosso oggetto di metalo. Perciò, quando esaurì la sua energia cominciò a precipitare, divenne incandescente al rientro nell'atmosfera ed infine atterrò nel deserto della California. L'energia per lasciare la Terra e la sua capacità di rimanere sospesa nello spazio si devono esclusivamente all'intelligenza dell'uomo.
Le aquile, grazie alla loro abilità di trovare le termali, colonne di aria calda che s'innalzano dalla Terra, sono capaci di restare sospese per un periodo di tempo quasi illimitato, spesso senza neppure muovere le loro grandi ali. Il Columbia, non era un'aquila, ma una navicella spaziale, destinata perciò a ricadere sulla Terra.
L'unico modo per poter essere aquila è di nascere aquila o, se fosse possibile, di rinascere come tale.
Tutti noi abbiamo lo stesso problema della navicella. Abbiamo una certa quantità di energia naturale, ma non ne abbiamo abbastanza per farcela fino alla fine. Alcune persone cominciano bene; decollano, m prima o poi ricadono al suolo. Molte non decollano neanche dalla piattaforma di lancio: si limitano a restare sedute, facendo solo, di tanto in tanto, qualche tentativo di alzarsi. Talvolta, non si ha neanche la forza necessaria per farlo e, al primo venticello contrario, si cade nella polvere, dimenticati da tutti, come se non si fosse mai esistiti, come se non si fosse stati mai "su una piattaforma di lancio".
Ho ascoltato interviste di persone veramente importanti e famose, le cui vite sono talmente coronate di successi da poter essere paragonate al volo di un'aquila che si libra verso l'alto, e tutti loro affermano umilmente la stessa cosa, la sorgente di energia che li tiene in alto è una sola: DIO!
Proprio così, essi hanno affermato, concordemente, di aver attinto la propria forza per vivere da un rapporto personale con Dio, a differenza della navicella Columbia che fu messa in orbita dagli sforzi dell'uomo.
Tutte queste persone hanno affermato di aver anche loro, più o meno in buona fede, tentato di vivere con i propri sforzi, ma solo quando si sono rivolti al Signore ed hanno pronunciato la formula magica: "Sia fatta in me la Tua volontà", hanno cominciato a volare!
..e Dio, naturalmente, non vuole occuparsi solamente dei personaggi famosi. Dio è per tutti. Egli ama chi è senza aiuto: gli alcolizzati, i tossicomani, coloro che hanno perso ogni forza e cadono da un vuoto all'altro nello spazio, coloro che sono destinati a cadere e ad essere sfasciati (a meno che non si brucino prima del rientro). Egli ama il disoccupato, la moglie adultera, il giovane senza amici, l'uomo d'affari fallito.
Egli ama te e, se ti lascerai guidare, non solo ti dirigerà sulla via giusta, ma ti darà anche la FORZA PER VIVERE.
"Vi ho portato su ali di quile e vi ho condotto a me" Esodo

venerdì 20 marzo 2009

Pensieri perfetti...




"Noi siamo vissuti dai poteri che vogliamo far credere di capire"

(Auden)

Buon viaggio...


...lo so è stato bello respirare quell'aria pura.

giovedì 19 marzo 2009

...matrix...

Percepiamo solo il 5% di quanto ci circonda...


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Aquile Senza Nido





Vivono veramente solo coloro che sanno sciogliersi dai legami del corpo, come da catene di un carcere. (Cicerone)


Ringrazio Mary.

martedì 17 marzo 2009

Rapimento dell'anima a Dio... Mito di Ganimede nella lirica.


Ganymed

Nello splendore del mattino
come intorno a me tu ardi,
primavera, adorata!
Con mille estasi d'amore
preme sul mio cuore
il sentimento sacro
del tuo eterno calore,
bellezza infinita!

Potessi prenderti
fra queste braccia!

Ah, sul tuo seno
indugio, delirante,
e i tuoi fiori, la tua erba
fanno tumulto nel mio cuore.
Tu calmi l'ardente
sete del mio petto,
leggiadro vento mattutino!
Mi porti il tenero richiamo
dell'usignolo dalla valle di nebbia.

Vengo, vengo!
Dove? Ah, dove?

In alto! In alto sono attratto.
Volgono in giù le nuvole,
inclinano le nuvole
verso l'amore struggente.
A me! A me!
Nel vostro grembo
lassù!
Abbracciando, abbracciare!
In alto sul tuo petto
colmo d'amore, Padre!

(Goethe)

lunedì 16 marzo 2009

Il simbolo...per gli alchimisti...anche di anima...


Il simbolo dell'Aquila per Jung è polivalente. Infatti la regina degli uccelli acquisiva un significato differente se bianca o se nera. Essa incarnava l'allegoria dell'alta divinità, del fuoco celeste, del Sole, della nobiltà e dell'anima come parte dell'uomo appartenente a Dio. L'impiego del simbolismo dell'aquila fu quasi sempre nelle differenti civiltà indirizzato all'espressione di altitudine che cambiava quando, con un volo in picchiata, l'uccello si scaglia contro la preda. Le figure dell'aquila e del serpente furono la traduzione di tale dualismo. La duplice figura, Aquila Serpente, acquistò il significato del Cielo e la Terra, della lotta tra l'Angelo e il Demone, metafora del contrasto tra il bene e il male. In alchimia l'aquila fu lo spirito costretto nella materia bruta che si liberava solo dopo la fase di riscaldamento prolungato nel'athanor e si concretizzava nell'alto dell'alambicco. L'aquila bianca fu percepita come una proiezione maschile associabile al potere soprannaturale e il suo sangue nelle vecchie farmacopee era prescritto come un rinvigorente delle forze e unico mezzo per ridonare la fecondità delle donne sterili. Quando invece di essere bianca era ritratta nera o bruna, il suo significato cambiava totalmente divenendo un segno notturno, lunare, femminile.
(Dizionario di Alchimia)

sabato 14 marzo 2009

ROTA DELL'AQUILA...

ROTA DELL'AQUILA, Trionpho di Fortuna di Sigismondo Fanti, 1526

Questa e una tavola divinatoria medievale per la predizione del futuro.

Sigismondo Fanti (XV-XVI secolo dati biografici incerti). Nato a Ferrara che fu una delle capitali del Rinascimento italiano e poi ingegnere della Serenissima, fu anche astronomo, astrologo, calligrafo e pare aver anticipato di circa 30 anni l’opera di Nostradamus (Saint Remy de Provence, Francia, 1503-1566). Genio illuminato, tanto da esser considerato da molti un nuovo Leonardo. Il libro Triompho di Fortuna nasce come un gioco: il cielo è il giocatore e noi le pedine. Ebbe grande diffusione nel Rinascimento e precedette l’opera di Nostradamus. Sigismondo Fanti fu il primo che affrontò il dilemma del futuro dell’umanità, sposando conoscenza ed immaginazione. Arrivò a formulare profezie e visioni interplanetarie fino alle più moderne realizzazioni tecnologiche e alla teoria dell’esistenza di altre forme di vita intelligenti che l’umanità incontrerà...Era membro d'una confraternita fuori dal tempo...

giovedì 12 marzo 2009

Salmo di Davide...


Benedici il Signore anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo Nome.
Benedici il Signore anima mia;
non tenere in oblio nessuno dei suoi benefici.
Egli ha perdonato tutte le tue colpe,
ti ha guarito da ogni malattia;
ha strappato dalla fossa la tua vita;
della sua grazia e misericordia ti ha coronato;
ha saziato d'ogni bene la tua età;
s'è rinnovato come d'aquila il tuo vigore giovanile......

martedì 10 marzo 2009

Felicità


Invito dell'anima a sondare il buio è

il desiderio di Luce.

Attratti in un impervio cunicolo cosmico,

senza direzione certa né limiti di tempo,

incarniamo un divenire dal quale non c'è più ritorno.

E di cenere è cosparso il nostro capo, mentre

lacrime di sofferenza e di fatica purificano la vista.

E la tenebra, lentamente, dirada

liberando i pensieri, mentre le idee fluttuano

e, involati in noi stessi, di luci riflesse

s'illumina il camino verso la Felicità.

(Marina, marzo 2009)

lunedì 9 marzo 2009

Immagini riflesse...


sabato 7 marzo 2009

Marzo: il mese della danza d'amore.


Ecco è arrivato il mese dell'amore.

Vieni anima mia, voliamo insieme,

liberi noi nel cielo infinito.

Siamo spiriti che anelano all'Uno:

danziamo il nostro eterno amore.



venerdì 6 marzo 2009

TRILUSSA.


L'AQUILA

L'ommini so' le bestie più ambizziose,
disse l'Aquila all'Omo - e tu lo sai:
ma viettene per aria e poi vedrai
come s'impiccolischeno le cose.
Le ville, li palazzi e li castelli
da lassù sai che so'? So' giocarelli.
L'ommini stessi, o principi o scopini,
da lassù sai che so'? Tanti puntini!
Da quel'artezza nun distingui mica
er pezzo grosso che se dà importanza:
puro un Sovrano, visto in lontananza,
diventa ciuco come una formica.
Vedi quela gran folla aridunata
davanti a quer tribbuno che se sfiata?
È un comizzio, lo so: ma da lontano
so' quattro gatti intorno a un ciarlatano.

giovedì 5 marzo 2009

L'aquila sorride al giorno che cammina...


George, illuminato dal sentire

Abita il mago la casa sull’altopiano
George col falso amore della gioventù
Spalanca labbra colorate al nudo uragano
Promette alla valle d’essere generoso
E dipinge nel cielo una fiaba di luce
Il gabbiano intanto canta la sua storia
Ritrovando nel passato il dolore e la tristezza
Il fiume gli riporta il raggio disperso
E la pietra invoca a suo nome la pace
Il fuoco sorride all’ombra del pensiero
Il gioco stimola una moribonda fantasia
George abbraccia il sogno del vero dio
Sedendo sul trono accanto al ragno
Stringe nella mano una quercia felice
Ed entra nel magico segno del perdono
Un volto tutto nuovo regna ora nel battito
L’aquila sorride al giorno che cammina
La stolta strada si sposta e fugge via
George ammira placido le stanze del sudore
Calpesta l’orrido profumo del vincitore
Con un solo sguardo uccide l’aspide del canto
Divorando bocche fameliche col cervello
Il bacio arriva improvviso e tenero
Mentre già pensavo d’essere senza vita
Muove allora una mano incerta verso l’estate
Sfiora il viso illuminato dal sentire
E senza chiedere per sé nient’altro che amore
Stringe al petto triste il ritrovato sole

(Poeta anonimo molisano)

venerdì 27 febbraio 2009

Luce ed Ombra.

"...ed il silenzio mi costringe all’ascolto di me stessa e, poiché il mondo interiore non tace mai, a volte in caduta libera, a volte volando, io mi attraverso, nei pensieri, nei sentimenti, nelle sensazioni e nelle emozioni…ed ho scoperto che i miei vissuti sono spesso controversi. Sento l’amore ma provo anche la rabbia, mi viene spontaneo di aiutare e poi mi sembra che mi stiano buggerando, voglio fidarmi ma subito s’insinua in me il sospetto. Mi sorge allora il dubbio e mi domando:
Ma insomma chi sono veramente io? Forse, quel che doniamo agli altri, in termini di amore, di fiducia e quant’altro, rappresenta ciò che noi vorremo, invece, ricevere?"

giovedì 26 febbraio 2009

Impero Romano.

L'Aquila fu simbolo dell'Impero Romano e stemma delle sue Legioni e Flotte. Ogni Legione possedeva la sua Aquila dorata posta in cima ad una asta nell'atto di stringere tra gli artigli strali o fulmini che con l'aquila simboleggiavano il potere militare. D'altronde, l'Aquila presso i romani era considerato uccello sacro, divino, messaggero di Giove.

mercoledì 25 febbraio 2009

Costellazioni scomparse: ANTINOO...(Animula Vagula Blandula)

Le immagini che seguono sono tutte raffigurazioni di antiche costellazioni. La Costellazione che ci interessa, riferendosi al simbolo dell'Aquila, è Antinoo, in latino Antinous, situata vicino all'Equatore Celeste.Antinoo era il giovane amante dell'Imperatore Adriano (Animula Vagula Blandula, i versi più famosi dell'Imperatore), annegato in Egitto e divinizzato dopo la sua morte, tanto che una città venne intitolata a suo nome nel luogo dove il giovane morì: Antinopoli. La costellazione appare per la prima volta nel mappamondo di Gerardus Mercator nel 1551.

Antinoo portato dall'aquila.

La costellazione fu ordinata dall'Imperatore Adriano, il quale volle che il nome del suo amato, già riscattato in vita dalla condizione di schiavo, fosse impresso nel Cielo per l'Eternità.

Antinoo trasportato in volo dall'aquila (simbolo di Roma Imperiale), stretto nei suoi forti artigli, non deve essere confusa con la figura di Ganimede, che nella mitologia greca, viene rapito da un'aquila per ordine di Zeus.




ANIMULA VAGULA BLANDULA

piccola anima smarrita e soave
compagna e ospite del corpo
ora t’appresti a scendere in luoghi incolori,
ardui e spogli
ove non avrai più gli svaghi consueti .
un istante ancora
guardiamo insieme le rive familiari
le cose che certamente non vedremo mai più…
cerchiamo d’entrare nella morte a occhi aperti…
Adriano